Non sono una persona sana di testa. Tutto ciò che trovate scritto e che leggete è frutto e succo della mia testolina malata nonchè attimi della mia vita. Siete gentilmente invitati a sbirciare in queste pagine, commentare e non 'spacciare' in rete le cose come vostre..

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week-end



Tempo per noi ne abbiamo sempre poco.
Questo fine settimana ti costringo a prendere l'auto e fuggire, fuggire da questo paesino dove tutti sanno tutto degli altri. A te la scelta del luogo dove trascorrere una giornata assieme.
Alle sei di questa mattina sei venuto a svegliarmi con dolci carezza e languidi baci sul collo. Cosa ben corrisposta da me vista la voglia di averti al mio fianco per tutta una giornata. Lingue contorte, mani intrise di umori e corpi sudati sono stati proprio un bel risveglio. Ci vestiamo dopo una bella doccia rinfrescante e non sapendo ancora dove mi avresti portato ti chiedo come vestirmi. Mi imponi di rimanere senza intimo ma mi consoli dicendomi che saremo andati lontano da qui, almeno 200km e che avrei potuto osare nella maniera piu' smisurata. Mi affaccio alla finestra, osservo il cielo, nuvole ovunque che non promettono bene; guardo attorno e scruto i 200km che ci circondano. Con un flebile filo di voce ti sussurro 'Austria?'. Annuisci. Senza nemmeno farmi paranoie prendo la nuova gonnellina che mi hai comprato. Già, è corta, anzi cortissima ma a pensare come arrivano gli austriaci e i tedeschi da noi in ferie, poco mi interessa di aver ancora le gambe un po' grosse e con il solito sorriso che mi contraddistingue la indosso con dei leggins e una canottiera leggera che contorna il mio seno. Saliamo in auto e ci dirigiamo verso l'autostrada. I tuoi occhi non guardano molto la strada ma son distratti dal mio nuovo look facendoti sorridere e scuotere il capo. Certo, da quando ho buttato giù un po' di chili in certe cose oso di più, oso nel mettermi una gonnellina striminzita a contornare la mie cosce ancora in carne, oso una canottiera che a sforzo contiene il mio seno e ti accorgi ma non ti meravigli che oggi son senza reggiseno. Capezzoli che si inturgidiscono appena azioni l'aria condizionata, le mie gambe che si aprono, il tuo sguardo sempre più assente dalla strada. Al primo autogrill ci fermiamo a fare benzina e io approfitto per far tappa alla toilette. Ovviamente, come ben tutte le donne sanno nelle toilette manca sempre la carta, e , sinceramente di andare a fare una scampagnata con la passera che sa di pesce non è confortevole. Quindi, dopo aver finito il mio primo pensiero è stato quello di riuscire a pulirmela al meglio. Visto che non c'è nessuno approfitto per darmi una sciacquata nel lavabo che sta a fianco dell'uscita. Balzo sopra il marmo bianco per riuscire a darmi una rinfrescata alla buona. Mentre prendo una salvietta per asciugarmela vedo la maniglia della porta d'ingresso che si abbassa e una ragazza dall'aspetto divertito entrare. Dopo un attimo di imbarazzo le faccio un sorriso come per scusarmi del gesto. Scendo mentre la vedo entrare nei servizi. Io mi sistemo i leggins e manco farlo apposta noto un buchetto giusto sul cavallo. Ci mancava solo questo! Sconsolata ed eccitata allo stesso momento, dato il divieto di stamane sorrido, mi sistemo i capelli e passo un velo di lucidalabbra. La ragazza esce mentre io mi sto asciugando le mani sui soffioni a muro. Lei dietro di me aspetta il turno e con molta disinvoltura si complimenta della vista che ha avuto all'entrata. Arrossisco imbarazzata come non mai, ma divertita nello stesso tempo le faccio l'occhiolino e mi dirigo verso l'auto dove mi attendi con delle birre in mano. Partiamo e mentre sorseggio la birra ti racconto dell'accaduto: la carta finita, il lavaggio, il buco sui leggins nuovi e della ragazza. Dalle tue labbra carnose un'altro sorriso illumina il tuo volto e con dolcezza mi dici '' so che sarebbe di nuovo il tuo sogno''. La tua mano mi sfiora la coscia e dolcemente sale verso l'alto. Un po' indispettita per il buchetto che avevo notato pocanzi ma molto eccitata ti lascio fare. Con le dita tutt'altro che delicate in quel momento ti sento sempre piu' insistente e nemmeno tempo per dirtelo uno 'straap' lacera del tutto le calze.
Adesso mi ritrovo con una gonna troppo corta per essere indossata da sola e dei leggins rotti.
'Tanto gli austriaci son sempre peggio vestiti di noi, e poi, basta che cammini normalmente e nessuno se ne accorgerà' mi dici in tua discolpa. Sorrido e ti lascio continuare.
La folle velocità con cui ci stiamo dirigendo verso una meta ancora sconosciuta, le tue dita che continuano ad esplorarmi, il soffio dell'aria tra le mie cosce e il sole che dal tettuccio batte sulla mia testa già alleggerita dalle due lattine appena scolate mi sembra di vivere in un piccolo sogno dove tutto, per ora, fila liscio.
Poco meno di due ore di viaggio son volate facendomi rinascere piu' volte. Scendiamo e ci dirigiamo verso il centro del paesino. Aria incontaminata e gente sorridente. Il sole ora è alto nel cielo e fortunatamente si prospetta una bella giornata. Passeggiando ci scambiamo sguardi e baci attirando l'attenzione degli altri passanti mentre guardiamo le vetrine dei negozi. Ti faccio fermare quando un sassolino mi è entrato nelle scarpe. Sorreggendomi per un braccio per non farmi sbilanciare continui a stuzzicarmi facendomi il solletico lungo la schiena. Noto che dalla vetrata dietro a me una ragazza sorride con aria compiaciuta. Ricambio il sorriso pensando ad un gesto di simpatia. Tu non intravedi da subito la ragazza ma sei proprio davanti alla vetrina a guardare gli occhiali esposti. Scorgi un paio che ti piace e mi inviti ad entrare per dare una sbirciata. Riesci a scambiare quattro chiacchiere con la commessa in un mezzo tedesco intervallato da un inglese imperfetto, ma alla fine riuscite a capirvi anche solamente a gesti. Io seduta su una poltroncina di vimini ti osservo indossare varie montature differenti e mi accorgo che mentre la ragazza ti esibisce vari modelli continua a dirigere lo sguardo su di me. Facendo finta di non averla vista, inizio ad ondeggiare le mie gambe sui tacchi. Il vedo-non-vedo dei leggins rotti non se l'aspettava e oramai il suo sguardo è tutto per me, per le mie gambe, per la mia fessura che ancora vogliosa emana profumo di te e di me. Continuo il mio ondeggiare cercando di distrarti dall'acquisto fino quando lei, con molta riservatezza e cercando di farsi capire con un cenno di testa mi fa intuire che c'è la telecamera che registra per controllare eventuali furti di merce. Uno sguardo a tutti e due ci fa capire che a lei non dispiace la visione e tendendomi la mano mi invita in un'altra stanza appartata. Dice 'nichts kamera'. E da allora il ricordo confuso di cio' che è accaduto si mescola ad un sogno ad occhi aperti. Le sue mani sulla tua patta, le mie dita accarezzavano i suoi piccoli seni, le tue dita che continuavano ad entrare e uscire facendomi fare le fusa come una gatta. Mentre ti bacio il collo e lei ti ... l'asta ti chiedo se posso averla tutta per me..almeno per ora. I suoi lunghi capelli corvini legati in una coda sono ora tra le tue dita. La sollevi come una bambola e la fai stendere sul tavolo pieno di libri e cataloghi delle nuove mode, le sfili i pantaloni di un giallo paglierino e le togli anche il camice bianco. Lei lì, ferma e quasi inerte attende di sfogare la sua voglia. La guardo. Un'intimo bianco raccoglie le sue labbra gonfie, il pizzo contorna una nera peluria riccioluta ma curata. Non resisto alla visione e mi ci tuffo con tutta la faccia. Alterno le mie dita alla lingua che si curva in ogni sua piega, ogni minimo pezzo di quella meraviglia viene sapientemente sfiorata dalla mia carne. Golosa del suo fluido e vogliosa ti invito a pertecipare e senza farmi aspettare sei già pronto per prendermi da dietro. Ad ogni tua spinta corrispondeva una mia entrata in lei, le mie dita oramai piene dei suoi umori sembravano il prolungamento della tua penetrazione, le mie labbra si univano alle sue mentre cercavo di trattenere i suoi gemiti. I suoi capezzoli turgidi venivano strizzati dalle tue grandi mani e in un unisono di gemiti sento un tuo primo fiotto innondarmi dentro. Ti fermo, mi giro e continuo con la bocca. Sai bene che di te non sprecherei nemmeno una goccia! Con la coda dell'occhio la vedo scendere dal tavolo e sento le sue dita entrarmi. Lei è brava, ma mai quanto te, mi lecca bene e intuisco che mi bacia anche il fiorellino. Tu allarghi i miei glutei e sento la sua ruvida lingua strofinare energicamente. Non so bene cosa successe, mi ritrovai a gorgheggiare e godere nello stesso momento mentre il respiro e le gambe venivano a mancare. Sollevi il mio volto e mi dici ' è realtà, non solo un sogno'.
Rivestendomi alla buona mi prendi in braccio e mi posi sulla sedia di vimini. Sfili il portafoglio e paghi gli occhiali. Intravvedo i suoi occhi gonfi e una lacrima scende bagnando il suo bianco viso. Le faccio un sorriso e col dorso delle mie dita le asciugo il rigolo sul volto. Mi prendi la mano e abbracciati usciamo dal negozio mentre lei, forse non ancora coscente dell'accaduto ci saluta con un 'danke'.
Risaliamo in auto, diretti verso l'autostrada con un sogno divenuto realtà, una birra in mano, un paio di occhiali nuovi e un pezzo d'anima dell'Austria.






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